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Lo yoga per l’autunno: Radicamento
Lo yoga per l’autunno: Radicamento

Lo yoga per l’autunno: Radicamento

Non so tu, ma in passato non potevo certo dirmi appassionata di settembre, che significava il rientro a scuola e l’arrivederci per un anno all’odore del sale sulla pelle. E, soprattutto, significava l’inizio dei mesi di buio. Invece, ora…Nella mia avventura alla ricerca del Sacro Femminino e di riconnessione con gli elementi della natura, ho da poco riscoperto i meravigliosi significati dell’Autunno e le energie che porta con sé, tanto che rischia di diventare il mio momento dell’anno preferito!

In questo articolo voglio condividere con te una parte di questo percorso, sperando che ti sia utile per prepararti al meglio alla nuova stagione. Buona lettura!

Lo Yoga per connettersi con le energie dell’autunno

Facciamo un passo indietro: nelle culture tradizionali Settembre è il mese del raccolto, quello in cui godiamo dei frutti maturati in estate e per i quali ci prepariamo a ringraziare la Madre Terra e piantare i semi per la primavera che verrà. E’ anche il mese in cui celebriamo l’Equinozio d’Autunno, quando la notte e il giorno, il sole e la luna, sono in equilibrio perfetto. Stupendo, vero?

Ma come fare per vivere pienamente questo momento? Lo Yoga offre come sempre una risposta. Anzi, tre:

Vediamole più nel dettaglio.

Pratiche e asana per il radicamento

Connettersi alla Terra è sinonimo di radicamento. Una parola che, se fai yoga, sentirai probabilmente pronunciare in continuazione, anche se il significato a volte può risultare sfuggente e tutt’altro che semplice da applicare – soprattutto per gli yogi e le yogini che, come me, sono dominati da un elemento dinamico come l’aria.

Radicarsi, lo dice la parola stessa, significa rinforzare le proprie radici, quelle che ci mantengono ancorati saldamente a questo mondo e che sono essenziali perché possiamo svolgere il nostro ruolo di pilastro tra la terra e il cielo. L’elemento Terra è collegato al primo chakra, il Muladhara, e porta con sé un’energia di forza, di stabilità, legata all’esistenza fisica di ogni essere vivente.

Puoi lavorare sul tuo radicamento facendo lunghe passeggiate all’aria aperta, in mezzo alla natura, meditando su particolari archetipi (uno di questi è l’albero, di cui parleremo in uno dei prossimi post), usando cristalli che entrino in risonanza con il primo chakra come la tormalina nera o l’ossidiana, vestendo di rosso o di nero e attraverso l’aromaterapia. E, naturalmente, puoi radicarti praticando yoga e portando la consapevolezza alle asana che lavorano sui chakra inferiori.

Eccone alcune:

  • Tadasana (Posizione della Montagna): in piedi, con il mula bandha attivo e i talloni vicini oppure i piedi allineati con le anche, abbassa le spalle, apri il petto e trova il tuo punto di equilibrio, sentendo la forza della posizione.
  • Baddha Konasana (Posizione del Ciabattino): seduto, con le ginocchia piegate e le piante dei piedi a contatto tra loro, senti gli ischi ben appoggiati al terreno e allungati verso l’alto distendendo la colonna.
  • Virabhadrasana I (Prima Posizione del Guerriero): da Tadasana, fai un passo indietro con una gamba e vai in affondo con quella che sta davanti, piegando il ginocchio a 90°. Il piede che va dietro è ancorato a terra oppure il tallone è sollevato (più difficile per alcuni, ma buono per lavorare sull’equilibrio). Le braccia nella versione classica sono distese verso l’alto e i palmi delle mani si toccano in Anjali Mudra o in kali mudra, ma se senti fastidi nella zona dorsale puoi tenere le braccia basse e le mani giunte davanti al petto.
  • Vajrasana (Posizione della Folgore o del Diamante): seduto a gambe piegate, con le ginocchia leggermente distanziate tra loro e gli alluci che si guardano ma non si toccano, forma una specie di coppa e appoggia i glutei nello spazio tra le tue gambe. La schiena è dritta, la cervicale allungata.

Spero che queste asana ti siano utili come spunto per costruire le tue sequenze autunnali.

Nel prossimo blogpost ti parlerò delle pratiche autunnali e delle asana dedicate alla gratitudine, non perdertelo! 🙂